 |
A
Schignano c’è un detto “Pasqua, Natal e ‘l San Carnavaal”
che fotografa al meglio quale siano l’attesa e la ritualità che
accompagnano il celeberrimo Carnevale. Qui
l’emigrazione ha origini antichissime e le tradizioni rappresentano
solidissimi baluardi. Schignano è considerato, a buon diritto, il
più francese dei Comuni lariani ed enunciazioni o brevi intercalari
come “ça va” o “salut” certificano questo filo diretto.
Anche
il Carnevale - secondo taluni - è una trasposizione di questo
fenomeno migratorio, con i “Bei” (o “Mascàrun”) e “Brut”
che simboleggiano, con le loro movenze accentuate da maschere lignee
di raffinata fattura, ricchezza e povertà.
Il
“Bel” è colui che ha cercato e trovato fortuna lontano da casa.
L’ostentare ricchezza diventa così uno status da esibire in piazza
e lungo le vie attraversate dalla “mascherada”.
Al
“Brut” la sorta ha invece riservato solo dispiaceri. Per questo
si trascina stancamente e spesso ha una valigia vuota come unico
bagaglio.
L’unica
figura parlante del Carnevale di Schignano è la linguacciuta
“Ciocia”, anch’essa trasposizione neppure troppo indiretta
dell’emigrazione. È la moglie del “Bel”, che si lamenta della
propria condizione ed è tenuta al “laccio” dal marito. Imprèca
e cerca di rivalersi, col potere della parola, sul marito che l’ha
abbandonata per andare a cercar fortuna. |
 |
I
“Sapeur”, vestiti con pelli di pecora e la “Sigurtà” sono
altre figure di questo Carnevale che inizia allo scoccare della
mezzanotte tra il 5 e il 6 gennaio e si conclude alla mezzanotte del
martedì grasso con il rogo del “Carlisepp”, un fantoccio che
personifica il Carnevale stesso.
L’inizio
del “Carnevale di Schignano” coincide con la fine della “Vegèta”,
un tempo il saluto dei neodiciottenni al paese prima del “partir
soldato”.
Tant’è
che i neodiciottenni, il pomeriggio del 5 gennaio, girano per il
paese in abiti militari seguiti dalla “Fughèta” (la bandella) e
da una lunga processione di parenti e amici. Poi, dopo una serata di
festeggiamenti e “munfrine” (i tipici balli schignanesi), ecco a
mezzanotte in punto il passaggio del testimone con il Carnevale.
|
 |