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SABATO PROSSIMO LA CONSEGNA DEL PREMIO ‘MARIA CARTA’
“Non pretendo di aver compreso pienamente tutta la Sardegna, perché è una terra molto misteriosa ed è difficile da scoprire tutta quanta, ma sicuramente la Sardegna ha capito me!”, dice Davide
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Sabato prossimo 26 settembre, a Milano, verrà conferito il “Premio
Maria Carta” che vedrà fra i premiati Davide Van De Sfroos. La cerimonia
è in programma alle ore 16,30 al Teatro San Fedele in Via Ulrico
Hoepli, 3/b. Oltre a Davide, i premiati sono Anna Tifu, Mariano Deidda,
il Circolo Culturale Sardo “Maria Carta” e Francoforte sul Meno. Si
rafforza così il filo sempre più stretto che lega Davide alla Sardegna,
terra che il cantautore ama in modo particolare e dove, anche nelle
tappe del Van De Estaa Tùur a Bortigali e a Berchidda, è sempre stato
accolto con calore. Il premio gli è stato attribuito“in considerazione
dell’apprezzamento e della sensibilità che egli ha sempre manifestato
nei confronti della cultura della Sardegna e in generale per tutti gli
sforzi compiuti finalizzati alla valorizzazione delle lingue e delle
tradizioni locali, come dimostrano in modo evidente i testi delle sue
liriche”. “Ricevere in questo momento il premio “Maria Carta”
dalla Sardegna, dopo tutti questi anni passati ad attraversare l’isola,
cercare di conoscerla meglio, sposando alcuni dei suoi suoni e invitando
moltissimi dei suoi musicisti mi dà la stessa sensazione che prova un
attore alla notizia della vittoria del Premio Oscar – commenta Davide
Van De Sfroos -. Questo Premio ha un “peso” incommensurabile per me sia
dal punto di vista professionale che affettivo. Ho conosciuto Maria
Carta da bambino, prima di andare in Sardegna. Sono stato in Sardegna
per la prima volta a 14 anni. Ho capito meglio Maria Carta, cosa cantava
e che cos’era la musica sarda. Se oggi dei sardi decidono di premiarmi
vuol dire che qualcosa di misterioso e di magico è successo. Non
pretendo di aver compreso pienamente tutta la Sardegna, perché è una
terra molto misteriosa ed è difficile da scoprire tutta quanta, ma
sicuramente la Sardegna ha capito me!”. |
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